UNI/PDR 125:2022

UNI/PDR 125:2022

LA UNI/PdR 125:2022 E LA CERTIFICAZIONE DELLA PARITA’ DI GENERE

Il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato nella G.U. n. 152 del 1° Luglio 2022 il Decreto 29/4/2022 che

  • individua la Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 ai fini della definizione dei PARAMETRI MINIMI per il conseguimento della Certificazione della Parità di Genere alle imprese;
  • specifica gli ORGANISMI DI VALUTAZIONE della conformità accreditati in questo ambito che provvederanno al rilascio della certificazione medesima in compliance alla UNI/PdR 125:2022.

Il mondo è orientato verso la parità di genere e l’emancipazione delle donne perseguendo così il terzo dei Millennium Development Goals (MDGs) proposti dalle Nazioni Unite: <<To promote gender equality and empower women>>.

In tal modo, si intende promuovere la parità di genere e la leadership femminile in quanto la parità di genere è un diritto umano fondamentale, nonché condizione necessaria per lo sviluppo di economie sostenibili di cui trarranno beneficio sia le società, sia l’umanità nel suo complesso – ed è questo il quinto Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU – poiché le ricerche attestano che nelle aziende con maggiore presenza femminile c’è anche una maggiore sostenibilità economica. Infatti, sostenibilità è un concetto che riguarda non solo ambiente e transizione ecologica, ma anche il rapporto tra economia e società che sfocia nella più ampia sostenibilità sociale di cui la parità di genere è uno dei pilastri.

La prassi di riferimento (PDR) UNI 125:2022 definisce le linee guida sul Sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicators, ossia Indicatori chiave di prestazione), su 6 aree, inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni prevedendo la misura, la rendicontazione e la valutazione dei dati relative al genere nelle organizzazioni al fine di colmare i gap esistenti.

Sempre più spesso, infatti, si sente parlare di Diversity e Inclusion, dove la Diversity si riferisce a tutte le differenze tra le persone, mentre l’Inclusion implica accogliere e dare il benvenuto a stakeholders di diversi gruppi.

Per Diversità si intende la presenza all’interno dell’organizzazione di forza lavoro eterogenea, mentre per Inclusione si intende la capacità di far coesistere e cooperare nel migliore dei modi tutte le diversità rendendole punti di forza dell’organizzazione stessa.

Le aziende che adottano il concetto di Diversità presentano, all’interno della propria organizzazione, gruppi (o team) di lavoro in cui coesistono persone tra loro differenti dal punto di vista del genere (uomo, donna), dell’orientamento sessuale o religioso, dell’etnia, dell’età o in riferimento alle loro abilità fisiche e psichiche. In pratica, persone con caratteristiche individuali differenti tra loro. Un’azienda in cui la diversità viene rispettata non adotta pratiche discriminatorie e garantisce pari opportunità, a prescindere dalle caratteristiche di ciascuno.

L’inclusione è un concetto che esprime l’opportunità per i lavoratori di far sentire la propria voce sviluppando, così, un senso di appartenenza all’organizzazione aziendale medesima. Inclusione si ha quando il lavoratore sente l’azienda per cui lavora come “sua” e agisce in un’ottica orientata verso l’interesse della stessa oltre che, ovviamente, verso il proprio. Essere inclusivi significa trasformare le diversità esistenti tra le persone in punti di forza strategici che, intersecandosi tra loro, danno vita ad un sistema compatto ed equilibrato. Quando le persone operano in maniera inclusiva, le idee e i contributi provenienti da tutti gli stakeholders sono accolti e rispettati. In tale ottica, le differenze che per natura potrebbero trasformarsi in svantaggi si trasformano, invece, in vantaggi e benefici.

“Inclusione” è anche una parola chiave per il posizionamento delle aziende agli occhi dei consumatori.

PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)

Il tema della Diversity & Inclusion è affrontato anche dal PNRR italiano tramite lo stanziamento di 6,66 miliardi di euro destinati allo sviluppo di una CERTIFICAZIONE DELLA PARITA’ DI GENERE. A partire dal secondo trimestre 2022 il sistema di certificazione è aperto a tutte le imprese che siano grandi, medie, piccole o microimprese con i seguenti risultati attesi:

  • Uguali condizioni nei percorsi di carriera
  • Stesso salario a parità di competenze
  • Forme di sostegno alla maternità